tetto caldo freddo

Tetto caldo, tetto freddo e tetto rovescio, le caratteristiche delle tre coperture tetto

Hai intenzione di ristrutturare il tetto? Prima di farlo è importante tenere ben presente la differenza tra tetto caldo, tetto freddo e tetto rovescio.

Quali sono le differenze e le caratteristiche tra le tre coperture tetto?

  • Tetto caldo. Si tratta di una copertura che vede l’impiego, come strato più esterno, delle classiche guaine bituminose o sintetiche. Nel tetto caldo, lo strato isolante viene posto sotto la guaina e l’isolante resta protetto senza subire l’effetto dilavamento.

Di contro, è fondamentale ricordare che le guaine bituminose sono molto sensibili alle escursioni termiche. Sul tetto batte il sole e di sera c’è una forte umidità. questi fattori tendono a creare delle crepe nello strato bituminoso mettendo la casa a rischio infiltrazioni.

Mentre il tetto rovescio deve ospitare uno strato di ghiaia, il tetto caldo dovrà essere ricoperto da resine acriliche (in commercio si trovano di colore rosso, verde, bianche o nere). Queste resine proteggono la guaina dall’escursioni termiche e, di conseguenza, preservano il sottostante strato isolante.

La guaina nuda non può essere calpestabile, mentre con l’aggiunta della resina acrilica sarà possibile calpestare il tetto caldo. Lo strato di resina acrilica va rinfrescato annualmente, altrimenti si rischia di danneggiare la guaina lasciandola troppo esposta agli sbalzi di temperatura.

  • Tetto freddo. Si tratta della copertura più complessa ma anche più efficace in termini di isolamento termico e prevenzione di infiltrazioni, problemi di umidità, muffe.

Il tetto freddo consiste in una copertura isolante ed impermeabilizzata che sovrasta una “camera d’aria”, uno strato che consente la ventilazione offrendo un migliore isolamento termico.

In un tetto freddo vi è un’autentica camera di scambio ventilata, eliminando completamente il problema legato alla condensa all’interno delle mura dell’abitazione e la successiva formazione di vapore acqueo viene evitata mediante la ventilazione con estrusione del vapore.

Il tetto freddo può essere realizzato sia in fase di costruzione sia in fase di ristrutturazione del tetto, applicando dei pannelli al di sotto del tetto a falda che consentono la formazione dell’intercapedine di aria. Durante i lavori, è necessario che l’intercapedine mantenga lo stesso spessore lungo tutta la falda così da evitare fenomeni di accumulo dell’aria con temperature differenti e strozzature che rallentano o impediscono la ventilazione.

Il meccanismo del passaggio d’aria contribuisce a coibentare nel miglior modo possibile un ambiente sottotetto, comportando un notevole risparmio energetico.

I vantaggi del tetto ventilato in estate e in inverno

In inverno, disponendo del tetto ventilato e quindi di una corretta circolazione d’aria, si eviteranno condense e possibilità che il materiale isolante si impregni di acqua. Inoltre, in caso di nevicate, la ventilazione, permetterà lo scioglimento uniforme della neve sul tetto evitando che si formino barriere di ghiaccio.

In estate, l’aria che penetrerà dalla gronda, si riscalderà nell’intercapedine per effetto dell’irraggiamento, ma diventando più leggera ed avendo una porta aperta verso l’esterno, fuoriuscirà dal colmo o dalla scossalina, evitando così un accumulo di calore all’interno del materiale di copertura.

La realizzazione di un tetto con flusso d’aria permette di limitare fortemente fenomeni di condensa. L’uso del legno, un materiale traspirante, aumenta le proprietà anti-condensa.

Per questo motivo un tetto ventilato in legno trova largo impiego nella realizzazione di chalet o case poste in luoghi con sbalzi termici giornalieri e che quindi potrebbero essere soggetti a fenomeni di condensa.

Inoltre il tetto ventilato in legno conferisce un tocco di calore e di design rustico all’abitazione.

Un tetto ventilato presenta le seguenti caratteristiche:

  • struttura portante e perlinatura;
  • telo di tenuta, ossia un freno vapore;
  • coibentazione, con uno spessore minimo di 16 cm, per la protezione sopratutto dal caldo;
  • protezione dal vento ed impermeabilizzazione;
  • la camera di ventilazione: questa dev’essere posta fra il manto in coppi e lo strato coibente e dev’essere non inferiore a 5 cm.
  • il flusso ascensionale dell’aria non dev’essere ostruito dalle listellature;
  • importanti elementi per il corretto funzionamento di un tetto ventilato sono la gronda (dalla quale l’aria deve entrate) ed il colmo o la scossalina (dai quali deve fuoriuscire).

Nel caso in cui non venga rispettato questo schema, non si può parlare di ventilazione, ma di microventilazione

  • Tetto rovescio. Da un punto di vista di impermeabilizzazione e di isolamento, questa tipologia di copertura è indubbiamente considerata  una delle migliori coperture. E’ sicuramente più isolante ed impermeabilizzante del tetto caldo ma non del tetto freddo (detto anche tetto ventilato).

Un tetto si definisce rovescio quando la posizione della guaina è invertita rispetto a quella dell’isolante. Nonostante le buone caratteristiche di isolamento ed impermeabilizzazione, il tetto rovescio non è molto diffuso perché noi utenti siamo abituati a considerare lo strato impermeabile come l’ultimo della copertura di un edificio.
Nel tetto caldo viene posizionato prima l’isolante e poi la guaina. Nel tetto rovescio la guaina viene posta sotto l’isolante, in modo tale da essere meno esposta alle variazioni termiche.

Nel tetto rovescio, se la guaina viene protetta, è lo strato isolante che rischia il cosiddetto “effetto dilavamento”. Per questo motivo dovrebbe essere protetto con un ulteriore strato. Generalmente si utilizza la ghiaia ma l’effetto dilavamento è solo attutito.

L’isolante sarà quindi la parte più esposta agli agenti atmosferici per cui dovrà avere caratteristiche ben precise:

  • resistenza all’azione di acqua e umidità;
  • buona resistenza alla compressione;
  • resistenza ad eventuali cicli di gelo e disgelo.

pannelli Isover XPS sono particolarmente adatti per tutte quelle applicazioni dove sono richieste, oltre a un ottimo potere termo-isolante, anche un’elevata resistenza all’acqua ed alla compressione. Questi pannelli sono realizzati in polistirene espanso estruso in monostrato con bordi battenti, costituiti da celle perfettamente chiuse, uniformi ed omogenee riempite con gas a ridotto impatto ambientale. Ideali per realizzare i tetti rovesci. 

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Linea vita sul tetto: normativa e sicurezza

Linea vita sul tetto: normativa e sicurezza

La linea vita è un dispositivo di ancoraggio anticaduta che segue le norme UNI EN 795:2012 e UNI 11578, le quali permettono, con una serie di ancoraggi posti in quota, di agganciare in sicurezza gli operatori che stanno lavorando al montaggio di edifici prefabbricati o alla manutenzione di immobili.

L’ancoraggio, al quale gli operatori si agganciano tramite imbracature e cordini, evita la caduta dall’alto, dando al contempo massima libertà di movimento orizzontale. Questo rende le linee vita la soluzione migliore quando si devono eseguire lavori sui tetti,  manutenzione  su impianti industriali ed edifici civili, coperture fotovoltaiche, le quali necessitano periodicamente lavori di manutenzione e controlli.

Si tratta di una sistema formato da almeno 2 punti di ancoraggio, uniti da un cavo in tensione in acciaio inossidabile.

Lo scopo della linea vita è quello di assicurare al cavo teso di acciaio i D.P.I. (Dispositivi  di Protezione Individuale). Grazie ai quali ed alla linea vita, gli operatori possono muoversi e lavorare su tutta la superficie della copertura in totale sicurezza.

La qualità dei materiali è un requisito imprescindibile affinchè i sistemi di sicurezza possano risultare realmente efficaci.

Le diverse tipologie di linee vita

  • linee vita orizzontali (con inclinazione massima di 15° rispetto all’orizzontale) e  linee vita inclinate-verticali
  • linee vita flessibili, realizzate con cavo metallico o tessile e linee vita rigide realizzate con profili metallici
  • linee vita permanenti, destinate a rimanere stabilmente in dotazione ad un edificio  e linee vita temporanee/portatili, destinate ad essere installate, utilizzate e successivamente rimosse per essere poi eventualmente riutilizzate in un altro in maniera analoga ad un dispositivo di protezione individuale.

Linea vita: normativa attualmente in vigore

La normativa sulle linee guida attualmente in vigore, viene espressa nell’ Art. 115. (coordinato con

il D.lgs.106/2009) e  riguarda i Sistemi di protezione contro le cadute dall’alto.

Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva come previsto all’articolo 111, comma 1, lett. a), è necessario che i lavoratori utilizzino sistemi di protezione idonei per l’uso specifico e composti da diversi elementi quali:

  • connettori
  • dispositivo di ancoraggio
  • cordini
  • dispositivi retrattili
  • guide o linee vita flessibili
  • guide o linee vita rigide
  • imbracatura

Il sistema di protezione deve essere assicurato, direttamente o mediante connettore lungo una guida o linea vita.

La messa in sicurezza richiesta dalla legge italiana

La legge italiana richiede la messa in sicurezza contro le cadute dall’alto a tutela dei lavoratori. Molte Regioni, sensibilizzate dall’argomento, hanno promulgato leggi regionali che impongono l’installazione di linee vita sugli interventi di ristrutturazione di edifici esistenti e sulle nuove costruzioni.

Installazione di linee vita in Piemonte

L’installazione di linee vita in Piemonte è regolamentata da una normativa regionale, la quale definisce responsabilità, criteri di installazione, requisiti delle imprese installatrici e caratteristiche degli ancoraggi.

Si  tratta della Legge Regionale 14 luglio 2009, n. 20 , la quale prevede lo Snellimento delle procedure in materia di edilizia e urbanistica.

Quando è stata pubblicata indicava, all’articolo 15, i requisiti già espressi nel testo unico nazionale sulla sicurezza sui luoghi di lavoro D.lgs 81/08 di dover prevedere, già in fase di realizzazione dell’opera, misure di sicurezza per accessi ed interventi successivi.

La legge è stata in seguito aggiornata con riferimenti più precisi in merito ai dispositivi fissi per la protezione della cadute dall’alto.

Situazioni in cui è obbligatorio installare una linea vita su tetto in Piemonte

Riassumiamo di seguito le situazioni in cui, secondo il regolamento è obbligatorio, in Piemonte, installare un sistema di ancoraggi sul tetto di un edificio:

  • nuove costruzioni
  • manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia mediante interventi strutturali
  • manutenzione ordinaria di riparazione, rinnovamento e sostituzione di manufatti che riguardano la copertura stessa quali la sostituzione anche parziale del manto o quelli necessari ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti
  • interventi di manutenzione straordinaria non strutturale, quali la sostituzione totale dell’orditura secondaria del tetto senza modifica della sagoma o l’apertura di lucernari o abbaini ovvero gli interventi di installazione di impianti solari termici
  • installazione di impianti solari termici o impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili 
  • varianti in corso d’opera relative agli interventi interessanti parti strutturali della copertura stessa predisposte successivamente all’entrata in vigore del regolamento

Casi di esclusione dall’obbligo di installare linee vita o dispositivi fissi di protezione

  • interventi che interessano le coperture, aventi un tetto con altezza dalla linea di gronda al suolo inferiore a 3 metri
  • opere di restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia che non prevedono interventi strutturali sulla copertura
  • interventi su coperture piane o a falda inclinata già dotate di dispositivi di protezionecollettiva (ad esempio parapetti o reti anticaduta) per i bordi e/o per le aree non calpestabili
  • opere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee e ad essere immediatamente rimosse al cessare della necessità entro un termine non superiore ai 90 giorni

E’ sempre obbligatorio, quando è previsto l’accesso di lavoratori ad aree in quota, predisporre da parte del committente, opportune misure di protezione dalle cadute dall’alto. 

Documenti necessari per le linea vita in Piemonte e responsabilità associate

È prevista da parte del tecnico progettista, coadiuvato dal Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione, la redazione di un elaborato tecnico della copertura che deve contenere al suo interno una serie di documenti quali:

  • una relazione tecnica illustrativa delle scelte progettuali
  • planimetria in scala della copertura con indicazione degli elementi del sistema di ancoraggi, accessi, percorsi, ecc.
  • relazione di calcolo redatta da tecnico abilitato con verifica degli elementi strutturali del tetto alle azioni trasmesse in caso di eventuale caduta.
  • documentazione del fabbricante degli ancoraggi (dichiarazioni di conformità/certificati  – manuali di installazione ed utilizzo, schede tecniche, ecc.).
  • dichiarazione di conformità dell’installatore
  • registro di ispezione e manutenzione dei dispositivi
  • compilazione di un documento  di “Buone Pratiche” che dà indicazioni su come operare sulla copertura in sicurezza in merito a diverse attività.

Inoltre la norma regionale del Piemonte evidenzia che gli installatori di linee vita debbano essere “…informati, formati ed addestrati con particolare riferimento al corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale contro la caduta dall’alto, nel rispetto degli articoli 36, 37 e 77, comma 5 del d. lgs. 81/2008…”

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5 motivi validi per la ristrutturazione edilizia del tuo appartamento

La scelta di acquistare un appartamento da ristrutturare è un’ottima soluzione. Vedere ogni giorno, mese dopo mese, che il tuo sogno si stia realizzando è qualcosa di fantastico.

Ma pensandoci bene, potrebbe anche sorgerti qualche dubbio: conviene comprare un appartamento da ristrutturare o sarebbe meglio acquistare un immobile ex novo?

Iri Edile Ristrutturazioni ha la soluzione al tuo problema.

Quali sono i giusti motivi per acquistare un appartamento da ristrutturare?

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  • Ristrutturare casa al fine di creare ambienti dal fascino unico. Le case costruite anni fa con tecniche e gusti appunto appartenenti ad un’epoca passata suscitano interesse poiché ricoperte dall’aspetto di un tempo che non si può riprodurre in una nuova abitazione. Acquistare una casa da ristrutturare è un’ottima soluzione per coloro che desiderano un’abitazione che rifletta il proprio gusto e che sia unica ed inconfondibile.
  • Ristrutturare casa per godere di volumi e spazi più ampi. Gli appartamenti costruiti in passato, precisamente fino agli Anni ’60, possono godere di spazi ampi sia nei metri quadri sia nell’altezza. Sono caratterizzati da stanze e finestre più ampie, soffitti più alti, sono dotate di spazi aggiuntivi come ripostigli, ingressi. Tutto ciò rispetto alle nuove costruzioni che sono solitamente calibrate dalle dimensioni minime di legge. Si tratta di una situazione molto vantaggiosa per le famiglie numerose o per coloro che desiderano una casa non sfruttata al minimo centimetro.
  • Ristrutturare casa sfruttando la “posizione strategica” dell’immobile. Solitamente le vecchie costruzioni sorgono in centri storici o in periferie cresciute con piani regolatori differenti. Una casa da ristrutturare solitamente si trova già in una zona ben servita della città, sia dai mezzi pubblici che dall’ organizzazione viaria. Inoltre il più delle volte non sarà mai isolata, ma inserita in un fitto dedalo di vie con negozi, supermercati, raggiungibili anche a piedi.
  • Risparmiare acquistando una casa da ristrutturare. Riguardo il risparmio sull’acquisto di una casa da ristrutturare ci saranno certamente alcuni fattori ben più ampi su cui poter fare leva. Ad esempio, se avremo l’accortezza di portare con noi un tecnico che possa valutare gli interventi da affrontare, potrà fornire alcuni elementi validi in fase di contrattazione sul prezzo. Più i lavori saranno ingenti e più si avranno argomenti da poter esporre. Inoltre la possibile assenza di un garage per le macchine, sarà altrettanto valida come argomentazione. Non mancherà poi un’analisi attenta dell’appartamento in sé.A parte gli impianti, sarà probabile che non tutto sia da rimodernare, come ad esempio i pavimenti in ogni zona dalla casa. E’ anche possibile che con piccoli lavori, alcuni ambienti potranno essere recuperati senza troppe spese. Inoltre l’utilizzo del web sarà utile per ricercare ditte specializzate per la ristrutturazione della casa, come Iri Edile Ristrutturazioni.
  • Ristrutturare casa per beneficiare delle agevolazioni fiscali. Con la nuova Legge di Bilancio 2019, saranno introdotte importanti novità circa la detrazione fiscale IRPEF che spetta ai contribuenti che effettuano lavori di ristrutturazione e di risparmio energetico Ecobonus, Sismabonus e di sistemazione e recupero del verde urbano. Il Governo Conte ha provveduto a prorogare i bonus casa 2019 fino al 31 Dicembre 2019.

Quali sono le novità sui nuovi bonus casa 2019?

 

  • Bonus casa 2019 ristrutturazioni: detrazione del 50% per un massimo di spesa pari a 96.000€ da suddividere in 10 quote annuali di pari importo. Estesa anche ad altri tipi di intervento.
  • Ecobonus 2019: detrazione al 65% per tutti coloro che effettuano interventi di risparmio energetico per un massimo di spesa pari a 100.000€ da suddividere sempre in 10 anni. Essa è estesa anche all’edilizia popolare.
  • Bonus verde 2019, con detrazione al 36% per la riqualificazione urbana con interventi agevolabili per i privati e condomini per terrazzi, balconi e giardini e per coloro che finanziano lavori per il verde pubblico.
  • Bonus caldaie 2019 in vigore il nuovo bonus caldaia a condensazione 2019.
  • Bonus mobili 2019: detrazione pari al 50% per le spese sostenute per l’acquisto di mobili e di elettrodomestici.
  • Sismabonus: detrazione fino all’85% per coloro che effettuano interventi su tutto l’edificio di risparmio energetico o di adeguamento sismico.
  • Bonus finestre ed infissi agevolabile sia con l’Ecobonus che con il bonus ristrutturazione. In entrambi i casi la detrazione delle spese è al 50%.

Con tali novità inserite nel testo della nuova Manovra, i contribuenti possono fruire di una detrazione bonus casa 2019 graduale che va da un minimo del 50% ad un massimo dell’85% a seconda del rendimento energetico o sismico.

Quali sono i fattori da tenere in considerazione durante la fase di ristrutturazione edilizia?

Quando si progetta una ristrutturazione completa o parziale occorre prendere in considerazione alcuni elementi fondamentali:

  • Verificare che l’impianto elettrico sia a norma richiedendo l’apposita certificazione e chiedendo ad un professionista di controllare la presenza ed il funzionamento di tutti i cavi necessari, oltre alla corrispondenza tra l’effettivo bisogno energetico dell’abitazione e la potenza dell’impianto.
  • Controllare che l’impianto idrico sia stato ristrutturato in base alla legge 46/90 richiedendo anche in questo caso la certificazione Nel caso in cui gli interventi non fossero a norma o fossero parziali, bisogna procedere alla ristrutturazione, ad esempio degli impianti vecchi.
  • Riguardo l’impianto di riscaldamento, effettuare un controllo sulle valvole dei radiatori al fine di verificare che possano regolarsi autonomamente. Nel caso di caldaia a gas, controllare che i fori di areazione ed i tubi di esalazione siano delle dimensioni adeguate e posizionati correttamente. Anche in questo caso è fondamentale richiedere la certificazione che ne attesti la conformità.
  • Verificare che lo spessore dei muri che separano l’abitazione da quella di eventuali vicini sia di almeno 20/25 cm. Lo spessore può essere un elemento discriminante anche nel caso di pareti interne alla stessa abitazione, soprattutto nel caso di rumori provenienti dal bagno.

In entrambi i casi, si può intervenire inserendo materiale fonoassorbente.

In base a questi elementi fondamentali potrai capire quali sono gli interventi necessari al fine di avere una casa a norma e soprattutto vivibile, considerando anche il costo da sostenere, il quale può variare in base ai lavori da effettuare, ai materiali scelti ed ai metri quadri dell’appartamento.