Quando si parla della posa delle piastrelle per pavimenti e pareti la protagonista indiscussa è la ceramica. Una grande famiglia che comprende prodotti con caratteristiche diverse tra loro.

La classificazione delle piastrelle è regolata in base alla norma UNI EN 14411, che distingue i prodotti in base a 2 parametri:

  • formatura
  • assorbimento d’acqua

Il metodo di formatura (il tipo di lavorazione), avviene per estrusione (indicata con la lettera A) o per pressatura (indicata con la B).

Nel caso dell’estrusione, che riguarda cotto e klinker, l’impasto, sotto forma di polvere con un’umidità di circa il 5% viene fatto passare attraverso un’apertura e poi tagliato nelle dimensioni desiderate.

La pressatura è utilizzata per produrre la maggior parte delle piastrelle utilizzate nelle nostre case: grès porcellanato, monocottura e bicottura.

Piastrelle pavimenti e pareti: le più utilizzate

  • Il grès porcellanato, grazie al tipo di lavorazione ed alla cottura ad altissime temperature è un prodotto altamente resistente e con un assorbimento d’acqua quasi nullo, quindi impermeabile ed ingelivo. E’ duro e resistente agli acidi.
  • La monocottura comprende prodotti diversi, più o meno porosi, accomunati dal tipo di produzione, che prevede un’unica cottura di supporto ceramico (il corpo della piastrella) e smalto (lo strato superficiale che ne definisce l’estetica). In base al colore dell’impasto, può essere a pasta bianca, la più pregiata o rossa.
  • La bicottura (tra cui la maiolica) ha un assorbimento d’acqua superiore al 10% ed è più delicata delle altre due tipologie. E’ però molto decorativa e perfetta come rivestimento di pareti. Prevede due cotture: prima quella dell’impasto crudo, poi quella successiva alla smaltatura.

Oltre alle caratteristiche regolate dalla normativa UNI EN 14411, ve ne sono altre da considerare. La principale riguarda lo strato superficiale.

Piastrelle smaltate e non smaltate

Le piastrelle possono infatti essere smaltate, ricoperte cioè da uno strato vetroso colorato, più o meno brillante, che ne definisce l’estetica.

Quelle non smaltate possono essere “colorate in massa” o “a tutta massa”, in cui supporto e superficie sono identiche. In caso di usura o scheggiature la differenza non si nota.

Le piastrelle ed i tipi di superficie per la posa

Nella scelta delle piastrelle vanno considerate anche le finiture che possono essere diversificate anche nella stessa collezione. Lavorazioni che vengono effettuate in fabbrica, successivamente alla pressatura.

Molto diffusa è la superficie levigata. Tipica delle piastrelle effetto marmo, si effettua con teste rotanti diamantate che rendono la superficie lucida a specchio.

La strutturata, cioè con la superficie in rilievo, è ruvida, come quella di una pietra o la trama di un tessuto. A differenza di quelle lucide, queste piastrelle sono opache e non scivolose.

Di tendenza anche quella lappata, simile a quella levigata, ma non a specchio. Può essere di varie tipologie, ad esempio vellutata al tatto o glossy, lucidissima.

Tutte possono essere abbinate alla stampa digitale, che ha raggiunto altissima qualità e che consente di riprodurre qualunque tipo di grafica sulla superficie della piastrella: effetto legno, pietra, marmo, cemento, resina e molto altro.

Mosaico, una tecnica antichissima rinnovatasi nel corso dei secoli

Oggi il mosaico, oltre al suo classico utilizzo nella stanza dell’acqua, arricchisce anche ogni altro ambiente.  Ha acquistato in tecnologia per mantenere la preziosità dei materiali e la bellezza dei decori.

Come quello artistico, il mosaico per rivestire le superfici della casa è composto da tessere, che però si trovano già assemblate su rete o carta, in moduli solitamente di circa 30X30 cm.

I materiali? Vetro (o pasta di vetro), ceramica (grès, monopressocottura), pietre naturali, metalli anche riciclati.

La monopressocottura è ottenuta mediante pressatura a secco e cottura ad oltre 1200°C. Adatta per pavimenti e per rivestimenti, può essere applicata sia all’interno sia all’esterno. Offre elevata resistenza agli urti, alle macchie, alle abrasioni ed alle muffe.

Schemi anche molto complessi sono progettati in digitale e stampati: i vari pattern vengono poi seguiti dai “maestri mosaicisti” nella posa delle tessere.

Quali sono i vantaggi di affidarsi alle mani esperte del team di Iri Edile Ristrutturazioni?

La creatività dei nostri architetti e designer, coniugata al progresso tecnologico, ha trasformato il mosaico in una preziosa ed elegante finitura da parete o per arredi alla portata di tutti.

Le tessere più preziose sono in vetro o in pietra ma anche in marmo e ceramica (grès, monopressocottura, ecc). Se abbinate ad elementi metallici o pietre dure, consentono un risultato sorprendente.

Esistono vari formati di tessere: da quello quadrato, più classico, a quello esagonale e rettangolare.

Gli elementi, premontati su rete o fogli, possono essere disposti in modo ortogonale o a spina di pesce.

Nella buona riuscita di un rivestimento a mosaico, la posa a regola d’arte svolge un ruolo fondamentale, sia dal punto di vista estetico sia tecnico.

Le fasi cruciali sono le seguenti:

  • la preparazione di un sottofondo, che deve essere uniforme, senza crepe o fessure
  • la scelta dello stucco
  • la distanza delle fughe (dipende dal materiale)

Nel caso del mosaico in vetro, la posa su carta sarà la più delicata per superfici curve o complesse (su rete in tutte le altre situazioni).

In presenza di angoli a spigolo vivo, le tessere più indicate sono quelle bisellate.

Un mosaico a parete è un rivestimento elegante che permette di decorare le pareti con gusto, stile e originalità. Di grande effetto e semplici da posare, come una greca o un decoro su un’intera parete, i mosaici a parete possono impreziosire e rinnovare velocemente qualsiasi angolo della casa.

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