Detrazioni fiscali 2021: le proroghe e le novità

Detrazioni fiscali 2021: le proroghe e le novità

Dal 1 Gennaio 2021 è entrato in vigore ufficialmente il testo definitivo della Legge di Bilancio 2021 approvata dalla Camera.

Dalla proroga del Superbonus al 110% ai consueti rinnovi delle detrazioni fiscali (per ristrutturazione casa ed Ecobonus) ci sono due grandi novità: il Bonus Idrico ed il Bonus Mobili.

Contattaci per scoprire come includerli nella ristrutturazione casa.

Cosa prevedono il Bonus Idrico ed il Bonus Mobili?

La Legge di Bilancio 2021 ha introdotto il Bonus Idrico che consiste in un contributo di 1.000 euro per la sostituzione dei sanitari e dei rubinetti con nuovi strumenti a limitazione del flusso d’acqua.

Nel bonus rientrano anche i dispositivi che controllano il flusso dell’acqua.

I beneficiari possono utilizzare il bonus entro il 31 dicembre 2021 per le seguenti spese (comma 63 dell’articolo 1):

  • fornitura e posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti;
  • fornitura ed installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto;
  • fornitura ed installazione di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto, compresi le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti.

Il bonus sarà erogato fino all’esaurimento delle risorse economiche messe a disposizione che ammontano a 20 milioni di euro.

Il Ministero dell’Ambiente dovrà adottare un apposito Decreto entro 60 giorni per definire le modalità e le scadenze per l’erogazione del contributo.

Il Bonus Mobili 2021 è invece una detrazione Irpef del 50% riguardante:

–        l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione

–        l’acquisto di apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, finalizzati all’arredo di un immobile oggetto di una ristrutturazione agevolata con il relativo bonus del 50%.

Il tetto di spesa massimo detraibile è stato innalzato da 10 a 16mila euro. Per usufruirne è necessario ristrutturare l’abitazione alla quale sono destinati i mobili. 
 
I beneficiari di questo Bonus sono coloro che hanno intrapreso lavori di ristrutturazione a partire dal 1° Gennaio 2020.

I bonus edilizia riconfermati dalla Legge di Bilancio 2021

Superbonus fiscale del 110%, Ecobonus, Bonus Facciate e Bonus Verde sono stati prorogati per altri 12 mesi. Vediamoli nel dettaglio.

  1. Il Superbonus fiscale del 110% riguarda una serie di interventi edilizi, quali isolamento, caldaie ed antisismici, è stato prorogato al 30 giugno 2022. Per gli edifici o condomini che al Giugno di quell’anno hanno concluso il 60% dei lavori, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2022. Questa detrazione è recuperabile in quattro rate annuali (non più in cinque, come previsto in precedenza).

Il beneficiario, in alternativa all’uso diretto come detrazione, ha la possibilità di scegliere la cessione del credito o lo sconto in fattura.

I condomini e le persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività di imprese, su unità immobiliari tranne su edifici unifamiliari diversi da quello adibito ad abitazione principale, possono godere del Superbonus al 110%.

Le categorie di intervento interessate dal Superbonus del 110% sono tre, quali:

  • Cappotto termico dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie totale. I materiali isolanti impiegati devono rispettare i requisiti previsti dal decreto Ambiente dell’Ottobre 2017. E’ necessario migliorare la prestazione di almeno 2 classi energetiche, dimostrabile attraverso lAPE Attestato di Prestazione Energetica, rilasciato da un tecnico abilitato prima e dopo l’intervento di miglioria.
  • Installazione di impianti di riscaldamento e raffreddamento; installazione di pompa di calore, impianti ibridi o geotermici; tutti gli impianti devono rispettare i requisiti di alta efficienza energetica.
  • Installazione di caldaie ad alta efficienza per unità immobiliari intese come prima casa del contribuente.

Il Superbonus 2021 prevede altre integrazioni, quali:

  • Coibentazioni di tetti con sottotetto non riscaldato
  • Possono accedere al Superbonus anche gli edifici privi di APE, attestato di prestazione energetica, purché al termine dei lavori raggiungano una classe energetica in fascia A
  • I lavori di eliminazione delle barriere architettoniche, incluse quelle per persone disabili over 65, rientrano nel Bonus.
  • Si semplifica il concetto di “unità immobiliare funzionalmente indipendente”, definito come: “una unità immobiliare che sia dotata di almeno tre delle seguenti installazioni o manufatti di proprietà esclusiva: impianto per l’approvvigionamento idrico, per il gas, per l’energia elettrica, impianto di climatizzazione invernale”
  • Anche gli edifici plurifamiliari con unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche sono ammessi al Superbonus.
  • Per i condomini,è possibile arrivare fino al 31 dicembre 2022 se entro il 30 giugno dello stesso anno risulta effettuato almeno il 60% dell’intervento complessivo. Viene introdotta la possibilità di suddividere le spese tra condomini senza rispettare necessariamente la suddivisione in millesimi.
  • Il Superbonus si applica agli interventi di ricostruzione di fabbricati danneggiati da terremoti in eventi sismici dopo il 2008 per i quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza.
  • La detrazione per l’installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica su edifici viene estesa agli impianti solari fotovoltaici installati su strutture pertinenziali agli edifici.

2. Bonus Ristrutturazione, consistente in una detrazione Irpef del 50% con tetto di spesa massimo di 96.000 euro per unità immobiliare (o per condominio, se l’intervento è sulle parti comuni).
Tutti i lavori di ristrutturazione, restauro e manutenzione straordinaria sono agevolati.

Il Bonus comprende gli interventi relativi a:

  • Sostituzione di finestre ed infissi
  • Installazione di tende da sole e da interni
  • Abbattimento delle barriere architettoniche
  • Sicurezza antisismica di base
  • Cablaggio dell’immobile

3. L’Ecobonus prevede un bonus del 65% per effettuare i seguenti interventi:

  • riqualificazione energetica globale
  • lavori sull’involucro edilizio (ad esempio isolamento a cappotto)
  • installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione in classe A e contestuale installazione di sistemi di termoregolazione evoluti
  • sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria
  • acquisto e posa in opera di microcogeneratori in sostituzione degli impianti esistenti.

Per la sostituzione delle finestre, infissi e schermature solari, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione in classe A e sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti a biomassa, il bonus prevede una detrazione fiscale fino al 50%.

Coloro che effettuano interventi di risparmio energetico per un massimo di spesa pari a 100 mila euro da suddividere sempre in 10 anni possono beneficiare di una detrazione o sconto pari al 65% o 50%.

4. Il Bonus facciata, consiste in uno sgravio Irpef del 90% per la ristrutturazione della facciata.

Le spese ammesse al bonus riguardano l’involucro esterno e visibile dell’edificio, ovvero sia sulla parte anteriore, frontale e principale dell’edificio, sia sugli altri lati dello stabile (intero perimetro esterno).

Il bonus prevede interventi di intonacatura, verniciatura, decorazioni, rifacimento ringhiere, marmi di facciata, balconi, grondaie, parapetti, cornicioni, pluviali.

Tra le spese agevolabili rientrano anche:

  • perizie e i sopralluoghi
  • attestato di prestazione energetica
  • ponteggi
  • smaltimento dei materiali rimossi per eseguire i lavori. 

5. Il Bonus Verde, detrazione fiscale del 36% per le spese sostenute per i lavori di sistemazione a verde degli edifici esistenti, comprese terrazze, coperture e giardini pensili.

Guida alla scelta dei giusti serramenti

Guida alla scelta dei giusti serramenti

I serramenti, classici o contemporanei, lineari o particolari, non sono assolutamente secondari nel definire lo stile dell’abitazione.

Veri e propri complementi d’arredo che non perdono il ruolo elettivo di separazione degli ambienti, possono essere invisibili per creare scenari omogenei e lineari oppure essere impattanti per diventare fulcro dell’ambiente.

Meglio comunque scegliere un filo conduttore di stile e colore per evitare nella casa contrasti non armoniosi.

Al momento dell’acquisto delle porte vanno valutati vari aspetti, oltre ovviamente ad estetica e funzionalità: devono attutire i rumori ed isolare termicamente.

Vanno anche considerati lo spazio a disposizione, la modalità di apertura e, non meno importante, il prezzo, influenzato da materiali, dimensioni e finiture, soprattutto in caso di soluzioni realizzate su misura.

Hai intenzione di ristrutturare casa e cambiare i serramenti? CONTATTACI e poi scopri quali criteri considerare al momento dell’acquisto.

I criteri da considerare al momento dell’acquisto di una porta

In primo luogo è bene conoscere la terminologia che riguarda i suoi componenti. Quindi si parte dai materiali ed infine si scelgono le finiture.

Le soluzioni sono infinite e risolvono qualunque esigenza di stile, grazie a lavorazioni hi-tech sempre in progress.

I componenti che costituiscono i serramenti

  • Anta: è il pannello che si apre e si chiude e che comunemente chiamiamo porta
  • Controtelaio: è detto anche falso telaio ed assume configurazioni diverse in base al tipo di porta. In quelle a battente serve ad assicurarla alla parete ed è un riquadro in legno applicato al vano porta, che fodera il muro lungo lo spessore. In una scorrevole è un elemento scatolare posto all’interno del muro ce accoglie l’anta mobile.
  • Telaio fisso: è la struttura che copre il controtelaio e crea una cornice rifinita intorno al vano. E’ formato dal traverso (in alto) e dai montanti (ai lati). I tre pezzi sono uniti agli angoli con giunti ad incastro.
  • Coprifili: sono detti ance stipiti e sono gli elementi longitudinali usati per coprire le interruzioni tra telaio, controtelaio e muro.
  • Cerniere: collegano il telaio con l’anta stabilendone il senso di rotazione. Possono essere visibili o a scomparsa e sono importanti per e caratteristiche di resistenza, durata e qualità estetica.
  • Guarnizioni: sono costituite da materiale comprimibile che assicura la tenuta della porta. Poste tra anta e telaio, sono importanti per isolare ed attutire gli urti del pannello.
  • Maniglia: è l’elemento che permette di aprire la porta ed è spesso completa di placca, fissata all’anta con viti.

Va scelta insieme alla porta, coordinata oppure a creare un contrasto. Realizzata in metallo, soprattutto ottone, deve essere pratiche da afferrare e con qualche dettaglio di stile, come forma o finitura.

Linee stilizzare e quadrate sono adatte per porte moderne, mentre forme più sagomate ed arrotondate si abbinano a modelli più classici.

Oltre al cromato lucido o satinato, molto attuali sono le finiture bronzo, brunito, rame o antracite; ideali da abbinare al legno ed ai laccati chiari. Classico è l’oro satinato.

Importante è il trattamento superficiale che, abbinato ad alcune finiture, ne aumenta la resistenza nel corso del tempo.

Oltre ai modelli con impugnatura, per le porte a battente, ci sono quelli specifici per le scorrevoli: ad incasso, con una vaschetta in cui inserire le dita per spostare l’anta o i maniglioni sporgenti per quelle esterno muro.

  • Serratura: non sempre è presente, ma può essere utile per garantire una maggiore privacy.

I materiali dei serramenti: dal legno al vetro

Il legno ed il vetro sono i materiali privilegiati, a cui si aggiunge l’alluminio, soprattutto in combinazione con uno degli altri due.

Legno, un classico sempre attuale

Il legno sta bene in tutti i contesti e dona calore agli ambienti. Il telaio fisso può essere costituito da diversi materiali in funzione dell’impiego e della finitura: legno li stellare, multistrato di pioppo e pannelli mdf (medium density fibreboard).

Il telaio può essere rivestito con tranciati di varie specie legnose o laccato con speciali vernici.

Le ante non sono tutte uguali. Possono essere realizzate in tre diverse tipologie: tamburata, listellare o piena.

  • Anta tamburata: è composta da una struttura, in genere di abete, che funge da ossatura esterna ed all’interno da una struttura alveolare a nido d’ape che contribuisce a dare rigidità.

L’insieme viene poi inserito tra due pannelli di derivati del legno e finito in vari modi, sia in legno sia in laminato.

  • Anta listellare: è costituita da una struttura realizzata interamente con legno listellare e rivestita in laminato in legno.
  • Anta con anima piena: è formata da pannelli di materiale omogeneo composto da frammenti di legno o da multistrato di sfogliati di legno.

Vetro, in tutta sicurezza

Le porte di vetro possono essere con o senza telaio fisso di legno o metallico. Per il pannello anta può essere impiegato vetro temperato, stratificato o stratificato temperato (unisce le due lavorazioni): tutte soluzioni che garantiscono sicurezza.

Il vetro temperato viene trattato termicamente a 640 ° C con un processo di tempra e poi sottoposto ad un veloce raffreddamento che provoca uno shock termico che ne irrobustisce la struttura. In caso di rottura, i frammenti sono di piccole dimensioni e con bordi non taglienti, in modo da non presentare rischi per le persone.

Il vetro stratificato è ottenuto dall’unione di due o più lastre di vetro 3 mm, incollate su una pellicola di materiale plastico trasparente, il pvb (polivinilbutirrale). In caso di rottura, i frammenti restano attaccati a questo strato, senza frantumarsi in schegge pericolose.

Metallo, utilizzato per le parti strutturali

In genere si tratta di alluminio, materiale leggero e riciclabile che viene utilizzato per le parti strutturali, ovvero telaio e controtelaio, in abbinamento a porte in vetro oppure in legno.

Meno frequenti le versioni con anta piena in alluminio o acciaio, adatte per chi preferisce qualcosa di tecnologico e soprattutto per vani di collegamento con box auto, cantina, ripostiglio.

Finiture: dalla classica a quella laccata

La scelta dell’estetica è molto ampia per qualsiasi modello di porta, tanto che può cambiarne completamente l’aspetto: per esempio, una con finitura in legno può apparire più classica, se laccata in un colore vivace può sembrare più moderna e pop.

Per quanto riguarda il legno vengono proposte essenze di ogni tipo, lisce e con una o più bugne, una sorta di scanalatura che crea una cornice intorno ad una parte più aggettante.

Da elemento molto classico, le bugne sono un modo per caratterizzare l’anta, più contemporanee se l’anta è laccata.

L’anta non risulta liscia anche in caso di decori ad intaglio o di pantografature, eseguite con macchinari che creano differenze di spessore. Soluzioni che rendono particolare la porta ma che ne aumentano il prezzo.

La laccatura opaca, più di tendenza o lucida, offe un’ampia gamma cromatica per abbinare la porta ad ogni stile di arredo. Laccata può essere un’anta sia in legno sia in vetro, aumentandone il livello di privacy.

Il vetro è anch’esso disponibile in una vasta gamma di finiture, dal trasparente al satinato opaco, al sabbiato con effetto opalescente, fino ad arrivare a sottili tessuti inseriti tra le due lastre dell’anta. Anche in questo caso, più è particolare e più il costo aumenta.

pavimenti in resina

Pavimenti in resina: una soluzione hi-tech da scoprire

Negli ultimi anni chi si approccia alla ristrutturazione della casa o alla sostituzione dei rivestimenti prende in considerazione una strada alternativa: la resina.

pavimenti in resina sono una soluzione che coniuga un’estetica contemporanea, con necessità tecniche e pratiche. Si tratta di una scelta valida sia per ambienti di tipo industriale e commerciale sia per quelli residenziali.
Questo materiale normalmente è un composto di leganti sintetici ed inerti speciali ai quali possono aggiungersi alcune varianti in base alla funzione d’uso ed alla destinazione del rivestimento che può essere utilizzato per la pavimentazioneinterna ed esterna, ma anche a muro.

L’utilizzo della resina come rivestimento in contesti residenziali e privati, come le abitazioni, ha una storia piuttosto recente. Prima la resina era utilizzata prevalentemente in ambiti differenti come costruzioni industriali ad alto calpestìo frequentate da molte persone.

Oggi un pavimento resina in un ufficio, in uno showroom ma anche nelle case private rappresenta una scelta originale e stilosa che non ha a che fare solo con la necessità di andare a coprire la precedente pavimentazione, ma anche con la piacevolezza che si ottiene a fine risultato.
La superficie trattata con la resina diventa liscia e senza soluzione di continuità. Un rivestimento moderno molto adatto ad appartamenti e loft, open space dal gusto metropolitano e contemporaneo.

Ora è possibile trovare il rivestimento in resina adatto alla propria casa creando, grazie all’aiuto ed alla consulenza di esperti, una superficie ad hoc, personalizzata nella finitura e nel colore.

L’edilizia moderna si è aperta così al mondo delle resine per pavimenti. Negli ultimi tempi è un’opzione sempre più richiesta.

La resina è un materiale resistente e pratico, ma che si contraddistingue anche per un’estetica ricercata. Si tratta di un pavimento perfetto per ristrutturare casa, in quanto è molto sottile (circa 3-4 mm) e può essere applicato direttamente sull’esistente, dando un aspetto completamente nuovo agli ambienti senza dover rimuovere il pavimento originale.

Pavimento in resina: pro e contro del materiale


La resina è un materiale resistente e per questo duraturo nonostante la superficie venga calpestata e quindi la resina posata sia soggetta a continue sollecitazioni fisiche ma anche chimiche.

La resina ha una storia antica: in passato quelle naturali che si estraevano dalle piante e dagli alberi, venivano utilizzate come potente impermeabilizzante. Per questa ragione spesso viene adottata la resina anche come pavimentazione esterna: non teme l’acqua e nemmeno alti liquidi perché non può assorbirli.

Di conseguenza, anche la pulizia del pavimento in resina risulta molto facile perché la superficie è liscianon ha fughe al contrario delle piastrelle in ceramica o in grès e nemmeno giunture come il parquet. La superficie così come descritta viene definita monolitica perché uniforme.

Altro vantaggio che rende la resina una soluzione ideale per una ristrutturazione a basso impatto senza dover ricorrere alla demolizione è il fatto che la sua posa viene fatta direttamente sul pavimento esistente. Lo strato di resina va a coprire il vecchio pavimento, uniformando la superficie. Resistenza e durata di questo rivestimento a pavimento sono comprovate benché lo strato sia sottile e a spessore ridotto.

La facilità di sovrapposizione permette di rinnovare totalmente l’aspetto ed il look di una stanza o di un’intera abitazione con poca fatica senza dover intervenire sollevando porte interne e infissi esterni come porte finestre.
La resina a pavimento si presta anche in appartamenti che prevedono riscaldamento a pavimento: elastica, sottile e resistente, non rappresenta una barriera ma, al contrario,  favorisce il passaggio del calore. Una caratteristica  di questo materiale è la conducibilità termica.

La posa è rapida ed i costi sono molto competitivi: il risultato è una superficie liscia ed igienica di facile manutenzione.
Per la pulizia è sufficiente ricorrere a prodotti specifici, i quali sono reperibili molto facilmente sul mercato.

Un ultimo aspetto legato alla scelta della resina sta nella sua estrema versatilità: a seconda dell’ambiente, della sua destinazione d’uso e dell’effetto che si vuole ottenere, la resina viene personalizzata non solo per la nuance impiegata ma anche per il finish che caratterizzerà il risultato finale.
La resina per pavimenti interni può essere liscia o ruvidalucidaopacasatinata. Può diventare anche un elemento decorativo a tutti gli effetti.  Basti pensare che dentro la resina possono essere inseriti oggetti provenienti dalla natura, come foglie, pietre, legno, o complementi per dare un aspetto più moderno e personale al locale.

Si possono creare anche effetti molto diversi tra loro, come accade alle pareti quando si decide di riverniciarle. La resina si integra molto bene anche con tanti altri materiali, quindi basta affidarsi all’estro di specialisti.

Pavimenti in resina: quali sono gli svantaggi?

La resina, a fronte di un così ampio spettro di possibilità,  può presentare, come ogni scelta, anche qualche lato negativo. Gli inconvenienti legati a questa tipologia di pavimentazione sono simili a quelli del parquet in legno.

Con il passare del tempo e l’usura, la resina a terra potrebbe creparsi in alcuni punti o piccole rotture.
Si tratta di inestetismi che potrebbero risultare fastidiosi. Si possono però prevenire  e fare una valutazione prima della posa il supporto su cui andrà sovrapposta.

L’accidentale caduta di oggetti nel tempo ed il calpestìo con i tacchi  può causare graffi in superficie. Per questo motivo, molto spesso le zone più soggette a calpestìo, in casa, vengono protette, ad esempio con dei tappeti. Inoltre, quando si decide di posare un pavimento in resina è sempre opportuno valutare il supporto su cui si posa il pavimento, per evitare che nello strato di resina si formino irregolarità.
L’aspetto della resina potrebbe modificarsi con gli anni. Se viene posata una resina che non ha tra le sue caratteristiche la resistenza ai raggi UV, quest’ultima potrebbe virare nel colore e risultare ingiallita rispetto al momento della sua posa.

I raggi UV in alcuni casi possono avere un effetto ingiallente sulla resina e la soluzione generalmente consiste nel provvedere a trattare le pavimentazioni con finiture poliuretaniche, più resistenti. Infine, è possibile che nel caso si bagni, il pavimento diventi scivoloso.

Ovviamente gli svantaggi di cui abbiamo parlato possono essere limitati se si scelgono prodotti di qualità e se ci si affida a professionisti esperti che oltre alla posa in sé accompagnano la scelta ed il cliente già dal sopralluogo e poi nel tempo, al fine di intervenire dove possibile e limitare i danni.

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