Cappotto termico: sistema più efficace per coibentare un edificio

Cappotto termico: sistema più efficace per coibentare un edificio

Il cappotto termico è il sistema più corretto ed efficace per coibentare un edificio, in costruzione o già esistente e migliorarne la classe energetica.

Le conseguenze positive più significative si riscontrano nel maggior comfort indoor, a lungo termine, per la climatizzazione della casa (riscaldamento e raffrescamento).

Cos’è un cappotto termico?

Il cappotto termico è una soluzione tecnica di efficienza energetica applicata alle pareti esterne dell’edificio per frenare, in tutte le stagioni, il flusso termico (dall’ambiente a temperatura più alta a quello a temperatura più bassa).

L’installazione a regola d’arte del sistema cappotto consente di risolvere gran parte dei ponti termici, che sono i punti critici in cui si registra la dispersione termica.

Il mercato offre diverse soluzioni, spaziando tra sistemi basati sull’uso di materiali di sintesi, come l’EPS o naturali (cellulosa, canapa, sughero).

L’efficacia del cappotto termico non è da attribuire al solo isolante scelto. Essendo una tecnologia composta da diversi elementi e procedure applicative, funziona come un sistema che va progettato e realizzato con le specifiche regole, che per ogni materiale possono essere diverse, per non rischiare problematiche, quali le  infiltrazioni d’acqua.

La tecnica di isolamento a cappotto consiste nell’applicazione all’edificio, dall’esterno, di un sistema stratificato, definito ETICS (External Thermal Insulation Composite System, Sistema Composito di Isolamento Termico Esterno).

I vantaggi del cappotto termico

Isolare dal caldo e dal freddo, ma non solo. Applicare un cappotto termico per esterni ha molti risvolti positivi:

  • Risparmio energetico ed economico. Postato a regola d’arte e certificato, un cappotto termico consente di ridurre le bollette del 45% (fonte: Cortexa, Consorzio per la cultura del sistema a cappotto). Grazie all’isolamento dell’edificio si abbatte la dispersione termica e quindi il consumo di energia necessaria per il riscaldamento ed il raffrescamento. L’investimento iniziale è ammortizzabile in 3-5 anni.
  • Comfort abitativo. Mantenere costante la temperatura all’interno della casa rende gli ambienti più vivibili. Per raggiungere tale obiettivo, nel rispetto delle leggi naturali della termodinamica, bisogna fare in modo che la temperatura dell’aria interna al volume sia quanto più possibile simile a quella delle superfici interne delle abitazione (quindi delle pareti). Isolare correttamente i muri è dunque il primo passo.
  • Rispetto dell’ambiente. Poiché riducendo le perdite termiche si contiene il fabbisogno energetico della casa e si abbattono i consumi di combustibile, ecco che l’applicazione di un sistema di isolamento a cappotto permette di ridurre l’impatto del settore residenziale sull’ambiente. Quando la coibentazione è posata a regola d’arte, si risparmiano almeno 630 kg di CO2 per abitazione, ogni anno (fonte Cortexa).
  • Aumento del valore dell’immobile. Proporre al mercato una casa giù equipaggiata con un cappotto termico permette di elevarne la classe e quindi anche il valore. Meno consumi equivale a maggior pregio.
  • Risparmio sulla metratura. Scegliere un cappotto anziché un sistema di isolamento dall’interno significa non dover “sacrificare” superficie, sfruttando quindi al massimo i mq disponibili nella casa.

Quali sono i materiali più diffusi per il cappotto?

Il cappotto termico si presta ad essere “interpretato” con molti materiali isolanti diversi: in linea di principio ogni tipo di isolante può essere adatto, purchè risponda al requisito di idoneo all’uso nei sistemi ETICS.

Il materiale più diffuso, per motivi economici e per facilità di posa, è senza dubbio il polistirene espanso sintetizzato (EPS), ma stanno aumentando sensibilmente le richieste di pannelli in fibra di legno, sughero ed altro. Mentre le fibre minerali continuano a crescere costantemente.

La scelta dei materiali: le novità del mercato per soluzioni high quality

Che si tratti di palazzo o casa indipendente, solo un tecnico esperto e certificato saprà consigliare sistema e materiali adatti a raggiungere l’efficienza prefissata dal proprio progetto per quell’edificio.

A partire dagli obiettivi (contenimento energetico e benessere termico indoor), per poter stabilire il miglior “sistema cappotto”, caso per caso, entrano in gioco orientamento dell’edificio, materiale delle pareti, quantità e posizione dei ponti termici, ovvero i punti di discontinuità del materiale, attraverso i quali si verificano le dispersioni termiche e che, in generale, costituiscono una criticità per la salubrità degli ambienti interni. Ed, infine, la finitura. Oggi sempre più produttori sono in grado di offrire sistemi completi, ma può anche capitare che si utilizzino più fornitori, purchè i vari elementi siano tra loro compatibili.

Le regole per l’isolante

Sottoposto ad un carico, il materiale coibentante si riduce di spessore; ne consegue una diminuzione del potere isolante.

Per le applicazioni edili che sono soggette a regole sulla reazione al fuoco, è importante verificare l’Euroclasse di reazione al fuoco del prodotto isolante. I pannelli devono essere posati in modo continuo senza spazi vuoti. Per i materiali soggetti a variazioni dimensionali esistono specifici sistemi di posa. Per applicare in continuità isolanti diversi occorre seguire le indicazioni dei produttori.

ponti termici, come il mancato isolamento di travi e pilastri, comportano il rischio di danni ed ammaloramenti da condensa.

Dagli elementi base del cappotto ai pacchetti termici completi e brevettati

Al momento dell’acquisto, oltre alle performance del cappotto, entra in gioco anche la necessità di non eccedere con l’aumento di spessore in facciata.

  • Ad alte performance. Della gamma di sistemi per cappotto Fassatherm di Fassa BortoloSilver Classic è specifico per ridurre le tensioni indotte dai cicli termici.

La prerogativa si deve all’innovativo design della lastra isolante, combinato con le prestazioni di un rasante fibrorinforzato ed una rete d’armatura ad alte performance.

L’addizione della polvere di grafite nella forgiatura della lastra permette al sistema di raggiungere elevate prestazioni termiche con spessori ridotti.

Appartiene alla gamma anche il versatile collante/rasante in più colori (bianco, grigio ed extra bianco).

  • Per le strutture in legno. Il sistema Wood-Smart di Knauf è un sistema testato e garantito per la posa su struttura in legno di isolanti in EPS e lana minerale.

E’ disponibile con EPS bianco, grigio e, nella versione Smart, con lana di roccia.

In questa versione, la lana di roccia utilizzata è incombustibile (Euroclasse di reazione al fuoco A1) ed assicura anche isolamento acustico.

Questo sistema, innovativo per il settore, ha ottenuto il benestare tedesco in riferimento all’applicazione su supporti lignei. (Z-33.37-889).

Il sistema è indicato anche per l’applicazione su strutture X-LAM.

  • Come una muratura. Weber.Therm Robusto Universal di Weber Saint Gobain è un sistema di isolamento termico esterno che coniuga le prestazioni di un sistema a cappotto con la robustezza e la solidità di una muratura tradizionale.

Solido, utilizza intonaci speciali applicati nello spessore di 2 cm, lasciando poi grande libertà estetica per il rivestimento finale.

Garantisce prestazioni di isolamento acustico, traspirabilità, la migliore reazione al fuoco e la possibilità di rinnovo degli elementi nel tempo.

Oltre che nella versione a pittura, il sistema è declinabile anche in altre tipologie di finitura, tra cui la pietra.

  • Super impermeabile. Il sistema Renovatherm di Sikkens, in collaborazione con BASF, punta sulle performance dei prodotti di finitura, che svolgono una funzione estremamente importante: oltre a creare un effetto estetico gradevole, assicurano una protezione agli strati sottostanti, creandone uno impermeabile all’acqua piovana.

In questo modo si preservano i componenti del cappotto e si garantisce al tempo stesso un’elevata permeabilità al vapore acqueo, responsabile del fenomeno della condensa.

La gamma completa comprende pannelli in EPS ad elevate prestazioni.

  • L’intercapedine d’aria. Isotec Parete di Brianza Plastica propone un sistema di facciata ventilata che, in un’unica soluzione tecnica, forma il cappotto termoisolante e fornisce la struttura di supporto per la finitura esterna di rivestimento.

Il pannello isolante, infatti, è dotato di correntino portante forato che crea una camera d’aria ventilata tra pannello isolante e finitura.

La parte ventilata è una versione del “cappotto”, che in più prevede un’intercapedine di aria tra isolante e  rivestimento. Tale lamina d’aria serve ad evitare la condensa tra gli strati.

Il pannello isolante è protetto da una lamina di alluminio impermeabile.

  • In lana di rocciaREDart di Rockwool si basa sull’uso di un pannello in lana di roccia a doppia densità, materiale formato al 97% da materiali minerali (basalto, gabbro) e riciclati.

Assicura comfort abitativo invernale ed estivo, traspirabilità della facciata, protezione dell’edificio dal fuoco e durabilità, con possibilità di applicazione su molte tipologie di supporto.

E’ un sistema completo che comprende anche il collante, i fissaggi meccanici, il rasante, la rete di armatura e numerosi tipi di finitura.

Questo materiale è adatto anche per edifici con volumi irregolari.

  • Lana di vetro: riciclata e riciclabile. Isover Clima34 G3 di Isover Saint Gobain è un pannello in lana minerale, con un indice di conducibilità termica pari a 0.034, valore molto basso.

La struttura a celle aperte della lana di vetro gli conferisce particolari prestazioni di isolamento termico e traspirabilità; mentre l’intreccio delle fibre di cui è composta crea una moltitudine di pori che trattengono l’aria, impedendo al calore di passare attraverso il muro.

  • Un pannello sandwich. Il pannello Classe SK di Stiferite è in schiuma polyiso espansa senza l’impiego di CFC o HCFC, rivestito su entrambe le facce con velo vetro saturato, specifico per le applicazioni dall’esterno. Stabile e compatibile (aderisce a rasanti, intonaci e collanti) viene usato per le applicazioni del cappotto sotto intonaco sottile, oltre che per la correzione di ponti termici.

Per una posa corretta, questi sono gli step da seguire:

  1. Partenza a terra. In corrispondenza della quota “0” del sistema, occorre posare in bolla un profilo di partenza. Qualora questo punto risultasse in corrispondenza del marciapiede, il profilo va fissato ad almeno un cm dal piano di calpestio.
  2. Posa e fissaggio. I pannelli vanno posati formando file orizzontali, dal basso verso l’alto, con giunti sfalsati. In corrispondenza degli spigoli le teste  dei pannelli dovranno essere alternate.
  3. Spigoli, rientranze. Sono da proteggere con appositi profili in lega di alluminio, a loro volta rinforzati con strisce di rete in fibra di vetro.
  4. Armatura e finitura. L’intonaco armato va realizzato sull’isolante mediante applicazione di un primo strato di rasante. Su questo, ancora fresco, va poi posizionata ed annegata la rete di armatura in fibra di vetro.

Nei sistemi a cappotto la base è fondamentale. Un corretto raccordo tra isolante e terreno evita di esporre il materiale a rischi derivanti per esempio dall’umidità da risalita, garantendone la stabilità dimensionale e la durata.

Allo scopo si possono utilizzare pannelli di diverso tipo. Tra quelli messi a punto in modo specifico, spesso si ricorre a quelli in polistirene espanso sinterizzato, che offrono garanzia di stabilità dimensionale, particolarmente importante nel sistema cappotto.

In genere questi hanno sulla superficie una particolare “pelle” per impedire l’assorbimento dell’acqua e limitare la risalita dell’umidità dal suolo.

Ve ne sono alcuni che presentano una serie di incisioni per indicare e limitare l’area nella quale applicare il collante, dalla posa facilitata e velocizzata.

I riferimenti normativi da tener presente per il sistema cappotto

  • ETAG 004: linee guida tecniche europee per sistemi isolanti  a cappotto e per esterni con intonaco.
  • ETAG 014: linee guida tecniche europee per tasselli in materiale plastico per sistemi isolanti a cappotto.
  • EN 13162: isolanti termici per edilizia- Prodotti di lana minerale (MW).
  • EN 13163: isolanti termici per edilizia- Prodotti di Polistirene Espanso Sinterizzato (EPS)
  • UNI EN 13499: isolanti termici per edilizia. Sistemi compositi di isolamento termico per l’esterno (ETICS) a base di polistirene espanso.
  • UNI EN 13500: isolanti termici per edilizia. Sistemi compositi di isolamento termico per l’esterno (ETICS) a base di lana minerale.

Il cappotto termico è una soluzione tecnica di efficienza energetica applicata alle pareti esterne dell’edificio per frenare, in tutte le stagioni, il flusso termico (dall’ambiente a temperatura più alta a quello a temperatura più bassa). 

L’installazione a regola d’arte del sistema cappotto consente di risolvere gran parte dei ponti termici, che sono punti critici dove si registra la dispersione termica.

Il mercato offre diverse soluzioni, spaziando tra sistemi basati sull’uso di materiali di sintesi, come l’EPS o naturali (cellulosa, canapa, sughero).

L’efficacia del cappotto non è da attribuire al solo isolante scelto; essendo una tecnologia composta da diversi elementi e procedure applicative, funziona come un sistema che va progettato e realizzato con le specifiche regole, che per ogni materiale possono essere diverse, per non rischiare problematiche quali, per esempio, le infiltrazioni d’acqua.

Per quanto riguarda le performance dell’isolamento termico, tutti i materiali che minimizzino il passaggio di energia termica tra due corpi a differenti temperature, che hanno cioè una conducibilità termica molto bassa, di provenienza naturale o sintetica, sono assolutamente confrontabili.

Insufflaggio termico, intervento efficace per ridurre consumi e costi energetici

Insufflaggio termico, intervento efficace per ridurre consumi e costi energetici

L’interesse a limitare le dispersioni di calore con un conseguente risparmio economico e la crescente cura nei confronti dell’ambiente in termini di emissioni hanno fatto sì che negli ultimi anni si prestasse sempre maggiore attenzione all’isolamento termico degli edifici.

Per procedere con questo tipo di isolamento si può ricorrere al cappotto termico con un intervento più complesso ed oneroso o all’insufflaggio.

Una delle tecniche più utilizzate per l’isolamento termico è l’insufflaggio

Con questo termine si intende il riempimento di muri dotati di un’intercapedine, ovvero di un vuoto tra due pareti o due elementi di un tetto.

Si tratta di un intervento che consente di eliminare le dispersioni termiche e di avere un risparmio energetico immediato in quanto verranno riempite le parti vuote con dei prodotti isolanti che si caratterizzano per un’elevata efficienza termica. Questa pratica consente di avere da subito un evidente risparmio in bolletta grazie alla minore dispersione termica e di conseguenza al minor utilizzo dei sistemi di riscaldamento o raffreddamento. Inoltre permette di godere nella propria casa del comfort termico desiderato, raggiungendo la temperatura ideale.

Il  termine insufflaggio deriva da insufflare e vuol dire soffiare, introdurre aria. Sfruttando il sistema di costruzione di muri perimetrali detto a cassa vuota, tipico del periodo della seconda metà del ‘900, si ottiene la coibentazione termica svolta dall’insufflaggio. Questa tecnica punta a migliorare il comfort termico dell’abitazione ed evitare la dispersione del calore.

Il risparmio economico, se abbinato ad altri interventi come la sostituzione degli infissi e l’eliminazione dello spreco, fanno bene sia al portafoglio sia all’ambiente.

Non è una pratica adatta ad ogni situazione. Non è risolutivo rispetto ai ponti termici, ovvero a quei punti di discontinuità in cui si manifesta una dispersione di calore all’interno dell’abitazione. In inverno, ad esempio, il calore per cui si paga, esce facilmente all’esterno.

C’è poi da considerare la presenza di alcuni elementi strutturali come pilastri e tubazioni che possono causare ponti termici perchè si verifica un’interruzione del materiale isolante. Occorre quindi valutare bene il proprio singolo caso prima di agire.

Come si realizza l’insufflaggio?

Realizzare l’insufflaggio è una tecnica semplice che non richiede lunghe tempistiche. Sono infatti necessarie  poche giornate per poter beneficiare di tutti i privilegi che offre questo intervento, il quale può essere effettuato su pareti, intercapedini e sottotetti.

Può essere realizzato sia dall’interno sia dall’esterno ed anche in case abitate, senza particolari disagi per chi vive all’interno dell’abitazione. Sarà infatti sufficiente spostare i mobili di qualche metro per poter operare al meglio.

Attualmente è la migliore soluzione in commercio per quanto riguarda conducibilità termica, incombustibilità ed assestamento nullo.

L’isolamento dell’intercapedine di pareti perimetrali o sottotetti grazie all’insufflaggio  permette di ridurre notevolmente la dispersione termica, assicurando da subito un maggiore comfort termico in casa ed un consistente risparmio.

Per migliorare ulteriormente i risultati dell’intervento è consigliabile abbinare l’installazione di apparecchi per la ventilazione meccanica localizzata con recupero di calore in modo tale da mantenere salubri e con un alto comfort termico tutti gli ambienti dell’abitazione.

I materiali utilizzati per l’insufflaggio

materiali che vengono utilizzati più spesso per l’insufflaggio sono indubbiamente:

  • fibra di cellulosa,
  • lana di vetro,
  • sughero,
  • fibre di EPS con grafite
  • poliuretano
  • sughero

La grande varietà di materiali disponibili per l’insufflaggio delle intercapedini può generare alcuni dubbi su quali siano i migliori e per questo è molto importante affidarsi a professionisti seri e competenti che siano in grado di fornire tutte le informazioni necessarie sulle prerogative di ogni materiale e di suggerire la soluzione più indicata per ogni realtà.

I vantaggi dell’insufflaggio termico

E’ conveniente isolare la propria casa mediante insufflaggio perché presenta le seguenti caratteristiche:

  • economico 
  • semplice e poco invasivo (non altera l’aspetto della facciata e non richiede ponteggi ed opere di muratura)
  • versatile (applicazione sia dall’interno che dall’esterno)
  • veloce (tempi di posa ridotti rapidi: in una sola giornata è possibile isolare un intero appartamento)
  • nessuna pratica edilizia
  • Eccellente isolamento termico
  • Eccellente isolamento acustico 
  • Riduzione dei consumi energetici 
  • Sicurezza al fuoco grazie all’incombustibilità del materiale
  • Materiale idrorepellente
  • Prestazioni inalterate nel tempo

Le detrazioni fiscali per l’insufflaggio

Gli interventi di insufflaggio rientrano negli interventi di riqualificazione energetica e possono beneficiare delle detrazioni fiscali del 65%.

Per ottenere tali detrazioni occorre che un tecnico abilitato (ingegnere, architetto, perito) si occupi della asseverazione dei lavori per comunicare all’Enea i dati tecnici dell’intervento.

L’intervento di isolamento per rendere possibili le detrazioni previste dall’Ecobonus deve raggiungere dei risultati in termini di riduzione delle dispersioni. Se nonostante l’isolamento termico non si ottengono tali risultati le detrazioni del 65% non sono possibili.

In questo caso (ed eventualmente per altre questioni fiscali) è possibile ricorrere alle detrazioni fiscali del 50% previste per la ristrutturazione edilizia.

Bonus ristrutturazione casa: detrazioni fiscali 2020

Bonus ristrutturazione casa: detrazioni fiscali 2020

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla prima stesura della nuova Legge di Bilancio 2020 che prevede  misure ufficiali per la proroga delle detrazioni per la casa, relative a lavori ristrutturazioni per il prossimo anno 2020 con una serie di conferme, proroghe e novità.

  • ristrutturazioni edilizie e bonus mobili ed elettrodomestici;
  • lavori di riqualificazione energetica;
  • realizzazione di impianti di micro-cogenerazione;
  • sismabonus.

Nella nuova Legge di Bilancio 2020 alle detrazioni per la casa si aggiunge anche la nuova detrazione prevista per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici.

Quali sono le misure ufficiali confermate relative alle detrazioni ristrutturazione casa 2020?

Il testo della nuova Legge di Bilancio conferma la proroga dello sconto Irpef sui lavori di ristrutturazione edilizia, cancellando termini di scadenza e puntando a rendere la misura della detrazione al 50% invece che al 36% a regime e strutturale. Dunque continuerà ad essere prevista una detrazione Irpef del 50% su un tetto massimo di spesa di 96.000 euro per i lavori di manutenzione straordinaria e ordinaria di immobili per uso abitativo e ripartite in dieci quote annue di pari importo.

Possono richiedere il bonus ristrutturazioni, i proprietari dell’immobile oggetto di lavori ma affittuari, comodatari ed altri soggetti che sostengono le spese di ristrutturazione e possono dimostrare l’effettiva spesa sostenuta.

Inoltre, le detrazioni fiscali valgono non solo per i lavori veri e propri di ristrutturazione ma anche per tutte le spese effettuate per progetti, perizie e sopralluoghi, acquisto dei materiali, per prestazioni professionali richieste dal tipo di intervento, per la messa in regola degli edifici, per gli oneri di urbanizzazione.

Bonus Facciate, la vera e propria novità della nuova Legge di Bilancio 2020

Il bonus facciate è  la vera novità nell’ambito delle detrazioni sui lavori in casa nel 2020.

Dal 1° gennaio 2020 debutterà la nuova detrazione del 90% sulle spese sostenute per la ristrutturazione delle facciate di edifici privati e condomini. Sarà la Legge di Bilancio 2020 a rendere ufficiale la novità e successivamente spetterà all’Agenzia delle Entrate  il compito di definire le regole applicative.

Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020 i contribuenti che effettueranno lavori di manutenzione sulle facciate degli edifici, ville, appartamenti privati o condomini, potranno accedere alla detrazione fiscale del 90% che non prevede limiti in merito al totale delle spese detraibili.

Innanzitutto, sarà applicabile ai lavori effettuati su tutte le tipologie di edifici. Non solo condomini, ma ancheappartamenti privati. Si tratterà di un “derivato” del bonus ristrutturazioni, con un’estensione dell’elenco dei lavori ammessi in detrazione fiscale.

A differenza della detrazione del 50 %, il bonus facciate riguarderà anche i lavori di manutenzione ordinaria, come la semplice tinteggiatura delle pareti esterne degli edifici. Non sono previsti, ad oggi, limiti di spesa. Il contribuente potrà detrarre il totale dell’importo sostenuto per i lavori.

Il bonus facciate completerà il quadro delle agevolazioni sui lavori in casa e, a partire dal 2020, accanto alle ristrutturazioni interne delle abitazioni, ai contribuenti verranno rimborsate anche le spese per i lavori di rifacimento esterno.

Salvo novità, il bonus facciate sarà fruibile a partire dai lavori avviati dal 1° gennaio 2020 e, come tutte le detrazioni fiscali, il rimborso del 90% sarà riconosciuto come credito d’imposta in dichiarazione dei redditi.

Ecobonus: le novità nella Legge di Bilancio 2020

Gli interventi di riqualificazione energetica, sarebbero dovuti essere in scadenza alla fine di quest’anno, ma è stata prevista una proroga fino al 31 dicembre 2021 alle stesse condizioni attualmente previste.

Le detrazioni restano al 65% per interventi di risparmio energetico ed al 50% per interventi relativi a installazione di nuovi infissi, sostituzione di impianti di climatizzazione con caldaie a condensazione o a pellet, per le schermature solari.

Le detrazioni dell’ecobonus valgono anche per:

  • installazione di pannelli solari;
  • lavori per riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento;
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.

L’Ecobonus 2020  proroga, fino alla fine del 2020, gli incentivi fiscali per tutti coloro che effettuano interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche su un’abitazione.

Dà diritto ad una detrazione Irpef dal 50% al 65%, incrementata fino al 75% nel caso di lavori in condominio.

Il contribuente ha diritto ad una detrazione del 50% per i seguenti lavori:

  • interventi relativi alla sostituzione di finestre comprensive d’infissi;
  • schermature solari;
  • caldaie a biomassa;
  • caldaie a condensazione( con efficienza media stagionale almeno pari a quella necessaria per appartenere alla classe A di prodotto prevista dal regolamento (UE) n.18/2013)

Le caldaie a condensazione possono, tuttavia, accedere alle detrazioni del 65% se oltre ad essere in classe A sono dotate di sistemi di termoregolazione evoluti appartenenti alle classi V, VI o VIII della comunicazione della Commissione 2014/C 207/02)

Una detrazione al 65% per i seguenti interventi:

  • interventi di coibentazione dell’involucro opaco;
  • pompe di calore;
  • sistemi di Building Automation;
  • collettori solari per produzione di acqua calda;
  • scaldacqua a pompa di calore;
  • generatori ibridi.

Una detrazione al 70% o 75% per i seguenti interventi:

Se si tratta di interventi di tipo condominiale,la detrazione vale per le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 con limite di spesa di 40.000€ moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio. 

Qualora gli stessi interventi siano realizzati in edifici appartenenti alle zone sismiche 1, 2 o 3 e siano finalizzati anche alla riduzione del rischio sismico determinando il passaggio ad una classe di rischio inferiore, è prevista una detrazione dell’80%.

Con la riduzione di 2 o più classi di rischio sismico la detrazione prevista passa all’85%.

Il limite massimo di spesa consentito, in questo caso passa a 136.000€, moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio.

La legge dispone anche  la proroga al 31 dicembre 2020 per le spese sostenute per la  riqualificazione energetica e, tra il novero dei costi ammessi, rientrano anche le spese messe in atto per acquistare tende da sole, interne ed esterne all’abitazione, installate per provvedere e migliorare le schermature solari dell’edificio.

Bonus mobili 2020: detrazioni ufficiali ed importi

Anche per  il 2020, il Bonus mobili permetterà di avere una detrazione Irpef al 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+  per l’arredamento di un immobile oggetto di ristrutturazione.

La detrazione vale su una spesa massima di 10mila euro e viene divisa dieci quote annuali di pari importo.

Al fine di dimostrare l’avvenuta spesa di mobili ed elettrodomestici destinati all’arredo di una casa in ristrutturazione è fondamentale effettuare i dovuti pagamenti con sistemi tracciabili indicati dall’Agenzia delle Entrate  (bonifico, bancomat, carta di debito o carta di credito) e conservare

tutte le ricevute di pagamento o altri documenti che attestino l’avvenuto pagamento.

Se si effettuano pagamenti con assegni, contanti o altri mezzi di pagamento non tracciabili, non è possibile beneficiare del bonus mobili 2020.

Cosa si può acquistare con il bonus mobili 2020?

Con il bonus mobili 2020 è possibile acquistare ogni genere di arredamento e di mobile, oltre ad elettrodomestici aventi  un’elevata classe energetica. Si possono acquistare:

  • letti e materassi;
  • comodini;
  • armadi;
  • cassettiere;
  • librerie;
  • scrivanie;
  • divani e poltrone;
  • tavoli e sedie;
  • credenze;
  • apparecchi di illuminazione che rappresentano un importante completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione;
  • grandi elettrodomestici, purchè dotati di etichetta energetica di classe A+ o superiore, A o superiore per i forni.

Per  l’acquisto di grandi elettrodomestici sprovvisti di etichetta energetica, è possibile usufruire del bonus solo se non è ancora previsto l’obbligo di etichetta energetica per quella tipologia di elettrodomestico.

Tra i grandi elettrodomestici rientrano lavatrici, congelatori, frigoriferi, asciugatrici, lavastoviglie, forni a microonde, stufe elettriche, ventilatori elettrici, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.

Sismabonus: detrazioni fiscali fino all’85%

Nella nuova Legge di Bilancio è stata prevista anche una proroga di tre anni del Sismabonus, per cui la scadenza slitta dal 31 dicembre 2021 al 31 dicembre 2024, sia per gli interventi in zona sismica 1 e 2, sia per quelli in zona sismica 3 (abitazioni ed edifici produttivi).
Il Sismabonus prevede detrazioni fiscali fino all’85% per chi effettua lavori volti al risparmio energetico e di adeguamento sismico con estensione delle agevolazioni previste anche ad imprese e capannoni.

Il Sismabonus prevede una detrazione o sconto immediato in fattura per interventi di riduzione del rischio sismico effettuati sulle abitazioni ed attività produttive. 

L’incentivo fiscale è pari al 70% in caso di riduzione di 1 Classe di rischio sismico. 

La detrazione è invece pari al 75% se il miglioramento è pari a 2 classi di rischio.

Per interventi effettuati su condomini, la detrazione è pari al 75% per il miglioramento di una classe di rischio e dell’85% nel caso il miglioramento sia di 2 classi di rischio.

Agevolazioni per eliminazione delle barriere architettoniche presenti tra le mura domestiche

Ci sono interventi non strettamente inquadrati come “abbattimento delle barriere architettoniche” che godono delle agevolazioni e che possono risultare di utilità per le persone con disabilità che desiderino rendere la propria casa più agevole.
Si può usufruire delle agevolazioni fiscali  per lavori effettuati allo scopo di eliminare le barriere architettoniche. Ci si riferisce in particolare a lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere ed “aventi a oggetto ascensori e montacarichi, dando quindi la possibilità alle persone con difficoltà motorie di usufruire della detrazione per l’acquisto e l’installazione di un ascensore o di un montascale.
Si dà inoltre la possibilità di godere di sgravi per quelle opere finalizzate “alla realizzazione di ogni strumento che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo di tecnologia più avanzata, sia idoneo a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap gravi, ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge n.104/1992.

Sono quindi le persone con handicap grave a poter godere di quest’ultimo e più ampio tipo di agevolazioni, che però si possono applicare “unicamente per le spese sostenute per realizzare interventi sugli immobili, mentre non spetta per le spese sostenute in relazione al semplice acquisto di strumenti. Non rientrano nell’agevolazione l’acquisto di beni come telefoni viva-voce, computer, tastiere espanse, strumenti che rientrano nella categoria dei sussidi tecnici ed informatici per i quali, in certi casi, si può godere della detrazione IRPEF del 19%.

Oltre alle agevolazioni fiscali previste strettamente per l’eliminazione delle barriere architettoniche sono previsti altri interventi per i quali chiunque può fruire della detrazione IRPEF al 50%. Questi interventi  possono aiutare le persone a rendere la propria abitazione o il proprio condominio più accessibile.

Rientrano nel complesso di interventi individuati come ristrutturazione edilizia “quelli rivolti a trasformare un fabbricato mediante un insieme di opere che possono portare ad un fabbricato del tutto o in parte diverso dal precedente”, tra le molte tipologie di intervento per le quali si può ottenere uno sgravio fiscale.

Tipologie di intervento per le singole unità abitative:

  • Allargamento porte con demolizioni di modesta entità, realizzazione di chiusure o aperture interne che non modifichino lo schema distributivo delle unità immobiliari e dell’edificio.
  • Allargamento porte e finestre esterne con demolizioni di modeste proporzioni di muratura
  • Ascensore: nuova installazione o sostituzione di quello preesistente (esterno o interno) con altro avente caratteri essenziali diversi, oppure per adeguamento L. 13/89.
  • Citofoni, videocitofoni e telecamere: sostituzione o nuova installazione con le opere murarie occorrenti.
  • Gradini: sostituzione gradini interni ed esterni, modificando la forma, le dimensioni o i materiali preesistenti.
  • Montacarichi: nuova installazione e sostituzione di quello preesistente con altro avente caratteristiche (materiali e colori) diverse da quelle preesistenti.
  • Pianerottolo: riparazione struttura con dimensioni e materiali diversi da quelli preesistenti.
  • Porte esterne: nuova installazione o sostituzione con altre aventi sagome o colori diversi e viceversa.
  • Sanitari: sostituzione di apparecchi sanitari. Questo intervento è  detraibile solo se integrato o correlato ad interventi maggiori di ristrutturazione.

Tipologie di intervento sulle parti condominiali

  •   Allargamento porte interne con demolizioni di modesta entità

Sono considerate opere di manutenzione straordinaria “le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici e per realizzare ed integrare i servizi igienico/sanitari e tecnologici, sempre che non vadano a modificare la volumetria complessiva degli edifici e non comportino mutamenti delle destinazioni d’uso.”

Tra gli interventi di manutenzione straordinaria ammessi all’agevolazione si annoverano:

  • installazione di ascensori e di scale di sicurezza
  • realizzazione e miglioramento dei servizi igienici
  • rifacimento di scale e rampe

Si tratta di interventi, i quali anche  se realizzati nell’ottica dell’accessibilità della propria abitazione, possono portare importanti benefici per le persone con disabilità, garantendo più ampi spazi di movimento e possibilità di utilizzare l’ascensore a persone con disabilità motorie che utilizzano una carrozzina.

ristrutturazione casa

5 motivi validi per la ristrutturazione edilizia del tuo appartamento

La scelta di acquistare un appartamento da ristrutturare è un’ottima soluzione. Vedere ogni giorno, mese dopo mese, che il tuo sogno si stia realizzando è qualcosa di fantastico.

Ma pensandoci bene, potrebbe anche sorgerti qualche dubbio: conviene comprare un appartamento da ristrutturare o sarebbe meglio acquistare un immobile ex novo?

Iri Edile Ristrutturazioni ha la soluzione al tuo problema.

Quali sono i giusti motivi per acquistare un appartamento da ristrutturare?

ristrutturazione appartamento

 

  • Ristrutturare casa al fine di creare ambienti dal fascino unico. Le case costruite anni fa con tecniche e gusti appunto appartenenti ad un’epoca passata suscitano interesse poiché ricoperte dall’aspetto di un tempo che non si può riprodurre in una nuova abitazione. Acquistare una casa da ristrutturare è un’ottima soluzione per coloro che desiderano un’abitazione che rifletta il proprio gusto e che sia unica ed inconfondibile.
  • Ristrutturare casa per godere di volumi e spazi più ampi. Gli appartamenti costruiti in passato, precisamente fino agli Anni ’60, possono godere di spazi ampi sia nei metri quadri sia nell’altezza. Sono caratterizzati da stanze e finestre più ampie, soffitti più alti, sono dotate di spazi aggiuntivi come ripostigli, ingressi. Tutto ciò rispetto alle nuove costruzioni che sono solitamente calibrate dalle dimensioni minime di legge. Si tratta di una situazione molto vantaggiosa per le famiglie numerose o per coloro che desiderano una casa non sfruttata al minimo centimetro.
  • Ristrutturare casa sfruttando la “posizione strategica” dell’immobile. Solitamente le vecchie costruzioni sorgono in centri storici o in periferie cresciute con piani regolatori differenti. Una casa da ristrutturare solitamente si trova già in una zona ben servita della città, sia dai mezzi pubblici che dall’ organizzazione viaria. Inoltre il più delle volte non sarà mai isolata, ma inserita in un fitto dedalo di vie con negozi, supermercati, raggiungibili anche a piedi.
  • Risparmiare acquistando una casa da ristrutturare. Riguardo il risparmio sull’acquisto di una casa da ristrutturare ci saranno certamente alcuni fattori ben più ampi su cui poter fare leva. Ad esempio, se avremo l’accortezza di portare con noi un tecnico che possa valutare gli interventi da affrontare, potrà fornire alcuni elementi validi in fase di contrattazione sul prezzo. Più i lavori saranno ingenti e più si avranno argomenti da poter esporre. Inoltre la possibile assenza di un garage per le macchine, sarà altrettanto valida come argomentazione. Non mancherà poi un’analisi attenta dell’appartamento in sé.A parte gli impianti, sarà probabile che non tutto sia da rimodernare, come ad esempio i pavimenti in ogni zona dalla casa. E’ anche possibile che con piccoli lavori, alcuni ambienti potranno essere recuperati senza troppe spese. Inoltre l’utilizzo del web sarà utile per ricercare ditte specializzate per la ristrutturazione della casa, come Iri Edile Ristrutturazioni.
  • Ristrutturare casa per beneficiare delle agevolazioni fiscali. Con la nuova Legge di Bilancio 2019, saranno introdotte importanti novità circa la detrazione fiscale IRPEF che spetta ai contribuenti che effettuano lavori di ristrutturazione e di risparmio energetico Ecobonus, Sismabonus e di sistemazione e recupero del verde urbano. Il Governo Conte ha provveduto a prorogare i bonus casa 2019 fino al 31 Dicembre 2019.

Quali sono le novità sui nuovi bonus casa 2019?

 

  • Bonus casa 2019 ristrutturazioni: detrazione del 50% per un massimo di spesa pari a 96.000€ da suddividere in 10 quote annuali di pari importo. Estesa anche ad altri tipi di intervento.
  • Ecobonus 2019: detrazione al 65% per tutti coloro che effettuano interventi di risparmio energetico per un massimo di spesa pari a 100.000€ da suddividere sempre in 10 anni. Essa è estesa anche all’edilizia popolare.
  • Bonus verde 2019, con detrazione al 36% per la riqualificazione urbana con interventi agevolabili per i privati e condomini per terrazzi, balconi e giardini e per coloro che finanziano lavori per il verde pubblico.
  • Bonus caldaie 2019 in vigore il nuovo bonus caldaia a condensazione 2019.
  • Bonus mobili 2019: detrazione pari al 50% per le spese sostenute per l’acquisto di mobili e di elettrodomestici.
  • Sismabonus: detrazione fino all’85% per coloro che effettuano interventi su tutto l’edificio di risparmio energetico o di adeguamento sismico.
  • Bonus finestre ed infissi agevolabile sia con l’Ecobonus che con il bonus ristrutturazione. In entrambi i casi la detrazione delle spese è al 50%.

Con tali novità inserite nel testo della nuova Manovra, i contribuenti possono fruire di una detrazione bonus casa 2019 graduale che va da un minimo del 50% ad un massimo dell’85% a seconda del rendimento energetico o sismico.

Quali sono i fattori da tenere in considerazione durante la fase di ristrutturazione edilizia?

Quando si progetta una ristrutturazione completa o parziale occorre prendere in considerazione alcuni elementi fondamentali:

  • Verificare che l’impianto elettrico sia a norma richiedendo l’apposita certificazione e chiedendo ad un professionista di controllare la presenza ed il funzionamento di tutti i cavi necessari, oltre alla corrispondenza tra l’effettivo bisogno energetico dell’abitazione e la potenza dell’impianto.
  • Controllare che l’impianto idrico sia stato ristrutturato in base alla legge 46/90 richiedendo anche in questo caso la certificazione Nel caso in cui gli interventi non fossero a norma o fossero parziali, bisogna procedere alla ristrutturazione, ad esempio degli impianti vecchi.
  • Riguardo l’impianto di riscaldamento, effettuare un controllo sulle valvole dei radiatori al fine di verificare che possano regolarsi autonomamente. Nel caso di caldaia a gas, controllare che i fori di areazione ed i tubi di esalazione siano delle dimensioni adeguate e posizionati correttamente. Anche in questo caso è fondamentale richiedere la certificazione che ne attesti la conformità.
  • Verificare che lo spessore dei muri che separano l’abitazione da quella di eventuali vicini sia di almeno 20/25 cm. Lo spessore può essere un elemento discriminante anche nel caso di pareti interne alla stessa abitazione, soprattutto nel caso di rumori provenienti dal bagno.

In entrambi i casi, si può intervenire inserendo materiale fonoassorbente.

In base a questi elementi fondamentali potrai capire quali sono gli interventi necessari al fine di avere una casa a norma e soprattutto vivibile, considerando anche il costo da sostenere, il quale può variare in base ai lavori da effettuare, ai materiali scelti ed ai metri quadri dell’appartamento.